"Attesa" di Sir Lawrence Alma-Tadema, 1885
Già molto frequentata dai viaggiatori stranieri, Taormina, negli ultimi decenni dell’Ottocento, non è più soltanto una tappa in un “Grand Tour” con fini principalmente culturali, ma diventa una località “turistica” nell’accezione più moderna del termine. Molti stranieri vi soggiornano per lunghi periodi, ospiti delle strutture alberghiere che, a partire dall’Hôtel Timeo, diventano sempre più numerose e confortevoli.
Cartolina postale (1960)
Alcuni decidono di trasferirsi a Taormina, attratti soprattutto dalla bellezza del luogo e dalla mitezza del clima, facendosi costruire, spesso, eleganti dimore circondate da giardini. Il fenomeno trova paralleli in altre località marittime italiane e soprattutto nella riviera di Sorrento e Amalfi.
A Taormina decisivo è l’apporto inglese presente con una comunità numerosa documentata da una Chiesa Anglicana (ancora in uso) e da un cimitero. Il famoso architetto Charles Robert Ashbee costruisce una villa (ora hotel) nel giardino contiguo alla Chiesa di San Pancrazio. E per il forte impulso dato alla creazione di giardini, che profondamente cambiano il paesaggio taorminese, emblematico è il caso di Florence Trevelyan (1852-1907), che, stabilitasi inizialmente presso l’Hôtel Timeo e, dopo il matrimonio con il taorminese Salvatore Cacciola, nell’adiacente palazzo signorile di quest’ultimo, acquista i terreni agricoli della località Bagnoli, sulle pendici della collina del Teatro antico, e, tra gli ultimi due decenni dell’Ottocento e la sua morte nel 1907, li trasforma nel parco della sua residenza, parzialmente espropriato nel 1923 e trasformato in Giardino pubblico.
La nobildonna inglese fa costruire all’interno del parco alcuni bizzarri padiglioni (“The Beehives”) e fa piantare alberi di alto fusto, quali cipressi, pini, araucarie, con ciò mutando radicalmente il paesaggio di questa parte della città.
"Divorzio all'italiana" diretto da Pietro Germi, 1961
Anche la “Casa Rossa” o Villa Caronia dove, nella prima metà del Novecento, vivono il barone Karl Stempel e sua madre Zoe von Kotzebue, ha un pregevole giardino, con essenze rare, scenograficamente disposto in uno dei punti più panoramici di Taormina e confinante con un altro importante parco, quello di Villa “La Falconara”, costruita per Alexander Nelson Hood, Visconte di Bridport e Duca di Bronte (discendente dell’Ammiraglio Horatio Nelson).
Secondo la tradizione, vi sarebbe l’intervento di Florence Trevelyan anche nel giardino dell’Isola Bella, il cui aspetto attuale, comunque, è dovuto soprattutto agli interventi voluti, negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, dai proprietari Bosurgi di Messina, che modificano significativamente il profilo dell’isola con la costruzione di una villa “nascosta” da pareti artificiali di roccia e da una pregiata vegetazione che va a integrare l’originaria macchia mediterranea.